Pino Raffaele è uno dei bomber più prolifici della storia del Matera considerando il rapporto tra il numero di presenze e le reti messe a segno nel corso delle sue tre annate con la maglia biancazzurra. Di gol a grappoli l’attaccante barese ne ha segnati un po’ in tutte le stagioni della sua carriera, sparse nella vecchia Serie C unica e successivamente in C1 e C2, con la casacca di tante squadre meridionali. Tuttavia, il campionato che Raffaele e i tifosi materani ricordano meglio è sicuramente il 1978-79, in cui mise a segno quindici reti che contribuirono in modo decisivo alla storica promozione in Serie B del Matera.
Classe 1955, nasce e cresce calcisticamente nel Bari, squadra della sua città natale, disputando tre gare nel campionato di Serie C 1974-75; dopo un anno a Fasano in Serie D nel 1975, tornò a Bari segnando un gol in Serie C nel 1976-77.
L’esplosione arriva nel 1979, annata che vide Raffaele bomber del Matera capolista e vice-capocannoniere del girone alle spalle di Zobbio dell'Empoli. La quota di quindici reti fu anche il miglior score personale della sua carriera.
La stagione in Serie B fu, a detta dello stesso Raffaele, in "chiaroscuro per colpa degli infortuni". A inizio anno infatti l'attaccante fu costretto a un lungo stop per colpa di una lesione ai muscoli addominali che richiese addirittura un intervento chirurgico. Anche la parte finale della stagione lo vide ai box a causa di un problema alla caviglia.
Nonostante queste pagine più sfortunate, la serie cadetta gli regalò qualche soddisfazione: la rete nel suo esordio personale contro la Sampdoria (un calcio di rigore che consegnò ai biancazzurri una storica vittoria al «Marassi» di Genova) e altre due reti importanti, sempre in trasferta, a Parma e Cesena.
Oltre all’anno della B, rimase al «XXI Settembre» anche nello sfortunato campionato di C1 del 1981, in cui nonostante la retrocessione, riuscì ad andare in doppia cifra mettendo a segno undici reti e risultando ancora una volta il miglior marcatore della squadra lucana. Di quella annata in C1 Raffaele non ha mai nascosto una grande amarezza per la retrocessione subita nonostante una squadra di buon livello e che secondo lui "sarebbe stata tra le protagoniste in positivo se non fosse stato per i malumori di alcuni compagni di squadra che si sentivano danneggiati dal declassamento dalla Serie B e avrebbero voluto aggregarsi ad altre compagini".
Alla fine del campionato 1980-81 comunque, fu ceduto alla Nocerina per centoventi miliori di lire, una cifra decisamente importante per l'epoca e che consentì di fare un buon affare alla società del Presidente Salerno. In terra campana giocò per due anni in C1 mettendo a segno complessivamente 13 reti; chiuse poi la carriera nel 1987 dopo aver disputato altri campionati di buon livello con Civitanovese (altre 5 reti in C1 per lui) e Andria (15 gol in tre campionati di C2).
La carriera di Raffaele come allenatore ha riservato diverse soddisfazioni al tecnico pugliese. Sicuramente il miglior risultato è arrivato a Castellammare di Stabia dove ha raggiunto una storica promozione dalla Serie D alla C2 nel 2003-04.
Raffaele in azione nel 1979 nella gara Matera-Paganese. Foto archivio di Nino Vinciguerra |
Tra le altre stagioni da ricordare ci sono sicuramente il campionato a Trani nel 1990-91 in cui contese al Potenza la promozione in C2, sfumata all’ultima giornata, e quello a Benevento nel 1997-98, in cui fu il Crotone a negargli, in uno spareggio promozione, la gioia finale del salto di categoria.
Di Raffaele ricordiamo anche una breve parentesi sulla panchina del Matera nel caotico campionato di C2 1994-95: sostituì Raimondi ma dopo qualche settimana venne sostituito a sua volta da Florimbi, per motivi mai pienamente condivisi dal tecnico. Parlando di questo episodio Raffaele non ha mai nascosto la delusione di aver avuto l’occasione di allenare per un periodo così breve la squadra biancazzurra tra l'altro in un periodo difficile sul piano societario e in piena contestazione dei tifosi che temevano il peggio, ovvero il fallimento del Matera Sport, effettivamente avvenuto a fine stagione.
Ogni volta che si torna sull'argomento, si riapre una ferita, alla quale fa seguito la speranza di Raffaele di "poter ritornare sulla panchina della squadra della città a cui sono più legato per completare quel lavoro lasciato in sospeso".
Clicca qui per visualizzare le statistiche di Raffaele con la maglia del Matera
Clicca qui per guardare la scheda di Raffaele da allenatore del Matera