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A cura di Fabio Venezia, Francesco Salerno e Nicola Salerno

logo cataniaGLI AVVERSARI - E’ stata un’estate difficile, per certi versi drammatica quella vissuta dal Catania e dai suoi tifosi. Pochi giorni dopo il termine della passata stagione, conclusa con una sofferta salvezza in B nonostante le ambizioni sbandierate ad inizio campionato, l’arresto del presidente Antonino Pulvirenti e di altri sei dirigenti etnei ha portato alla luce un desolante sommerso fatto di telefonate, accordi sottobanco e partite comprate. La Procura Federale, premiando la collaborazione di Pulvirenti con la giustizia sportiva, ha di fatto graziato i rossoazzurri retrocedendoli di una sola categoria con una penalizzazione nemmeno tanto pesante (9 punti). Gli etnei tornano così nella terza serie a distanza di 13 anni dall’ultima apparizione: era il campionato 2001/2002, i siciliani conclusero la stagione regolare al terzo posto e festeggiarono la promozione in B al termine di una tiratissima doppia finale playoff contro il Taranto. Nonostante il -9 iniziale la società rossoazzurra ha investito molto e anche agevolata dalla proroga per il mercato sta allestendo una rosa competitiva che ha tutte le carte in regola per puntare al primo posto. In panchina siede Giuseppe Pancaro, nella passata stagione a Castellammare di Stabia. I portieri sono Luca Liverani, classe 1989 l’anno scorso titolare a Barletta, e l’ex Varese e Carpi Antonio Elia Bastianoni, tesserato nella serata di giovedì e quindi difficilmente in campo a Matera. In difesa i nomi di spicco sono Stefano Ferrario, 30enne che nella passata stagione ha collezionato 21 presenze in B a Lanciano ed ex di Lecce e Parma, Alessandro Bastrini, centrale con all’attivo decine di presenze in B con Ternana, Novara, Vicenza e Salernitana tra le altre, e Dario Bergamelli, tesserato anch'egli in settimana proveniente dal Novara ed a lungo tentato dal Matera (con offerte sistematicamente rispedite al mittente in attesa di una chiamata dalla B, mai arrivata). In mezzo al campo Pippo Pancaro può contare su giocatori del calibro di Gianluca Musacci, centrocampista centrale prelevato dalla Pro Vercelli ed in passato anche a Frosinone, Padova e Parma, Fabio Scarsella, 36 presenze e 10 gol l’anno scorso a Lamezia, Ivan Castiglia, avversario del Matera nei playoff con la maglia del Como, e Giuseppe Russo, 18 presenze a Terni l’anno scorso. Lungo le corsie esterne il colpo ad effetto è sicuramente stato Desiderio Garufo, tesserato nei giorni scorsi e grande protagonista a Novara e Trapani nelle ultime due stagioni. Occhio anche al 23enne Luigi Falcone, esterno sinistro ex Varese (28 gettoni e 4 gol l’anno scorso) ed allo sloveno Maks Barisic. In attacco il sodalizio etneo non ha badato a spese, mettendo a disposizione di Pancaro gente del calibro di Caetano Calil, reduce da una grande stagione a Salerno condita da sedici gol, Andrea Russotto, trequartista dal talento cristallino prelevato dal Catanzaro, Elio Calderini (9 gol in 33 presenze con la maglia del Cosenza) e l’ultimissimo arrivato Gianvito Plasmati, materano doc, per il quale si tratta di un ritorno alle falde dell’Etna. Un organico impressionante, di gran lunga il più forte del campionato, ma il Catania appare ancora come un cantiere aperto e non sarà facile ipotizzare l'undici che scenderà in campo per l'esordio in campionato. A Castellammare Pancaro era solito adottare un 4-3-3 a trazione anteriore, probabile che parta con lo stesso modulo anche a Matera.

SUGLI SPALTI - Il tifo catanese nel proprio stadio si suddivide tra le curve sud e nord, anche se il settore trainante è considerata proprio la curva nord. Il primo gruppo organizzato è stata la Falange d'assalto che cominciò la propria attività addirittura nei primi Anni Settanta coagulando una serie di gruppi di tifosi preesistenti che oggi definiremmo cani sciolti. Il crescere della passione attorno alla squadra nei due decenni successivi portò in seguito alla nascita di svariati gruppi tra cui è bene citare la Gioventù Rossoazzurra e gli Irriducibili questi ultimi posizionati, a differenza di tutti gli altri maggiori gruppi Ultras catanesi, in curva sud. Nemmeno la radiazione dello storico Catania nel 1993 riuscì a scalfire la passione dei tifosi rossoazzurri che al contrario diedero vita a nuovi gruppi tra cui ANRDrunks Pazzi
Attualmente la curva sud è riunita sotto un'unica sigla che riunisce gli ex Irriducibili e gli ex Drunks e porta il nome del proprio settore mentre nella nord sono ancora attivi molti dei gruppi storici che si riuniscono dietro pezze con diciture come A sostegno di una fede Libertà per gli Ultras.

Tifoseria molto calda e numerosa può vantare molti supporters, oltre che nella città etnea, in giro per tutto lo stivale. Sarà interessante vedere quanti rossoazzurri giungeranno domenica al XXI Settembre-Franco Salerno al seguito della squadra nonostante la tessera del tifoso. Di sicuro in favore dei catanesi va ricordato quando guadagnarono la stima di tutta l'Italia del tifo nel 1993: con la propria squadra ridotta a giocare in Eccellenza dopo la radiazione, respinsero con forza l'idea di sostenere l'altra squadra cittadina, l'Atletico Catania, che al contrario militava con buoni risultati in serie C1. Una dimostrazione di enorme mentalità e fedeltà ai propri colori.

Per quanto riguarda i rapporti con le altre tifoserie cominciando con le rivalità si segnalano innanzitutto i derby regionali con Palermo e Messina. Una rivalità minore è quella contro i tifosi concittadini dell'Atletico Catania con cui però si ricorda solo una partita in Coppa Italia. Fuori dai confini regionali da segnalare i pessimi rapporti con reggini e catanzaresi e proprio dagli strascichi di quest'ultima rivalità si spiega anche il cattivo rapporto con i vicentini.

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  Campionato 1974-75: Stellone anticipa di testa il portiere Petrovic e mette in rete. Fonte: GdM

Di gemellaggi veri e propri si parla con Crotone per via della comune ostilità ai catanzaresi, Trapani per via della comune ostilità ai palermitani e infine Benevento. 
Avendo disputato negli ultimi decenni praticamente tutti i campionati dall'Eccellenza alla serie A i catanesi hanno naturalmente anche altre amicizie e rivalità ma minori rispetto a quelle citate. Riguardo al rapporto con i materani, da citare qualche disordine avvenuto al termine della gara giocata a Matera nel 1997 quando i tifosi etnei, giunti in gran numero nella città dei Sassi e delusi per il pesante passivo subìto, lanciarono oggetti in campo. Anche all'esterno dello stadio vi fu qualche tafferuglio con il danneggiamento di alcuni mezzi fino alla partenza degli ospiti scortati dalle forze dell'ordine.

I PRECEDENTI - In totale sono cinque le volte che Matera e Catania si sono affrontate in campionato al XXI Settembre: il bilancio complessivo è di due vittorie per gli etnei, una per i lucani e due pareggi.

Si comincia nel campionato di serie C 1974-75: dopo l'iniziale vantaggio dei biancazzurri con un gol di testa di Stellone, i rossazzurri ribaltarono il risultato con una doppietta di Spagnolo (la prima delle due reti su rigore). Non bastò dunque al Matera nemmeno l'apporto di numerosi tifosi del Bari, accorsi nella città dei Sassi per tifare contro la loro rivale Catania, appaiata insieme al Bari in testa alla classifica; i siciliani terminarono la stagione al primo posto con un punto di vantaggio proprio sui pugliesi.

Nel campionato di serie C 1977-78 Matera e Catania si affrontarono nell'ultima giornata di campionato: gli ospiti, nuovamente primi in classifica (stavolta insieme alla Nocerina) e seguiti a Matera da un gran numero di tifosi, si imposero per 1-0 con rete di Frigerio. La vittoria tuttavia non bastò al Catania che perse lo spareggio promozione per la serie B contro la Nocerina.

Al campionato successivo, invece, risale un contestatissimo 2-2: doppio vantaggio iniziale per il Matera con reti di Raffaele e Picat Re (quest'ultimo in dubbia posizione di fuorigioco), ma poi l'arbitro Filippi di Pavia decise di applicare eccessivamente la legge della compensazione concedendo prima una contestata punizione a due in area in favore del Catania, grazie alla quale i siciliani accorciarono le distanze con la rete di Bertini.

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  Campionato 1977-78: attacco materano fermato dal portiere ospite Muraro. Fonte: GdM

Nella ripresa il pareggio viziato da un fallo su Morello e da un successivo tocco di mano di Labellarte, autore del gol. Oltre a tali episodi molto dubbi, anche due rigori reclamati dai materani e non concessi, le espulsioni di Aprile e Raimondi (quell'anno in forza al Catania) e successivamente di Giannattasio, suscitarono le vibranti proteste del pubblico di casa, con tentativi di invasione di campo e l'assedio finale alla terna arbitrale. A seguito di quella domenica movimentata, il XXI Settembre subì la squalifica per un turno, scontata affrontando la Lucchese in campo neutro al della Vittoria di Bari. Il campionato terminò con la vittoria del Matera, che insieme al Pisa ebbe la meglio sul filo di lana proprio sul Catania, giunto al terzo posto.

Gli ultimi due incontri tra lucani e siciliani furono disputati nella C2 di metà anni novanta: nel campionato 1995-96 il risultato fu un altro 2-2, con l'autorete di Tagliente, il pareggio materano di Zian, il nuovo vantaggio degli etnei con Barraco ed il pareggio definitivo di Falaguerra. L'anno successivo vittoria roboante dei biancazzurri, con il 5-1 firmato da Basile, Lo Polito, Incarbona, Zian e Genco, interrotti dal momentaneo pareggio degli ospiti con un rigore di Pannitteri.

 

Clicca qui per guardare il bilancio di tutti i precedenti di campionato tra Matera e Catania