Intervista a cura di Nicola Salerno
In un momento così doloroso per il calcio materano, in cui il Matera Calcio attanagliato dalla sua grave crisi societaria e tecnica non si è presentato sul terreno di gioco del Massimino di Catania rimediando la sconfitta a tavolino, noi di Materacalciostory vogliamo già guardare al futuro, ascoltando la voce di personalità autorevoli che possano suggerire al mondo imprenditoriale, politico e sportivo locale delle possibili soluzioni per uscire quanto prima da questa crisi, limitare i danni e ripartire il prima possibile con una società sana.
Uva, ultimo a destra, insieme a coach Barbolini ed alla PVF Latte Rugiada Matera, vincitrice della Supercoppa Europea 1993 a Berlino. Foto archivio Mario Giordano |
In quest'ottica abbiamo intervistato Michele Uva, materano attualmente Vicepresidente del Comitato Esecutivo UEFA, e Direttore Generale della Federcalcio sino allo scorso mese di dicembre. Tutti ricordiamo come i suoi primi successi da dirigente sportivo sono indissolubilmente legati alla nostra città, quando da Direttore Generale fu tra gli artefici dei trionfi della PVF Matera a livello nazionale ed europeo nei primi anni novanta.
Michele, partiamo dalla stretta attualità. Un Matera Calcio fantasma, senza più squadra, senza fideiussione e con tanti debiti, non si è presentato a Catania per l'incontro di campionato. Quali sono i possibili scenari ora?
Non conosco gli assetti societari attuali del Matera Calcio, né la precisa situazione finanziaria. Dico solo che la società negli ultimi anni ha fatto fare alla città di Matera e ai suoi cittadini più di una brutta figura. Mi riferisco non solo alle gravi inadempienze finanziarie, ma anche e soprattutto agli episodi di violenza verso i giocatori, le aggressioni verbali agli arbitri e la totale assenza di serietà istituzionale. Bisognerebbe cambiare direzione ripartendo da zero. Nella storia del calcio italiano è un percorso che hanno già fatto con successo Napoli, Fiorentina, Bari e altre grandi città.
Michele Uva insieme a Gino De Canio a bordo campo del XXI Settembre - Franco Salerno, ospiti del Memorial Cotrufo nel giugno 2017. Foto Sassilive |
Da certe situazioni è difficile rialzarsi ma è possibile, tutti noi temiamo una scomparsa a tempo indeterminato del calcio dal prato del XXI Settembre - Franco Salerno ma allo stesso tempo i casi di rinascite rapide sono tanti e sono sotto gli occhi di tutti. Da materano nonchè da esperto conoscitore di regole e meccanismi federali che si applicano in tali situazioni di crisi societarie, quali suggerimenti puoi dare alla classe imprenditoriale, politica ed al mondo sportivo materano per dare continuità al calcio biancazzurro?
Appena detto. Ripartendo da zero, o meglio dalla Serie D, ma con una società nuova, sana che non faccia mai il passo più lungo della propria gamba. Una società sostenibile con un azionariato aperto a tutti e con il coinvolgimento dell’Amministrazione comunale. È il nome di Matera che va tutelato, oggi più che mai. La nuova società potrebbe essere un laboratorio di nuove idee e progetti. Bisognerebbe puntare sul settore giovanile e su un nuovo stadio piccolo e moderno al posto di quello attuale che è imbarazzante, vecchio e inospitale.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di fallimenti di società calcistiche professionistiche, anche di solida e gloriosa tradizione, soprattutto in Serie B e Serie C. Nel caso di una auspicabile rinascita e ripartenza del calcio a Matera, cosa consiglieresti ai futuri dirigenti per avere una gestione sana e sostenibile ed evitare che il "giocattolo" si rompa puntualmente dopo pochi anni?
Uva tra Adduce e Verri, presidente e direttore generale di Matera 2019, in occasione della mostra sui 120 anni della FIGC a Matera. Foto Sassilive |
Insisto dicendo che il Sindaco, gli imprenditori, le Associazioni di categoria e tutti i tifosi dovrebbero stringersi intorno a un progetto serio e sostenibile. C’è bisogno che tutti facciano la loro parte senza aspettare il “messia” che viene da lontano, perché i mecenati non esistono più e i truffatori sono sempre di più. Con la storia del Matera Calcio e della città non si deve né giocare né scherzare. Oramai il nome, i colori e i segni distintivi sono un patrimonio dell’Europa e dell’umanità.
Nello scorso mese di giugno sei stato a Matera per la mostra del Museo del calcio di Coverciano sui 120 anni della FIGC; ti rivedremo in qualche altra occasione nel corso del 2019, magari per gli eventi dedicati da Matera 2019 allo sport?
Negli ultimi anni ho spinto tantissimo per la crescita del calcio giovanile maschile e femminile. Penso che la presenza delle donne nel calcio a tutti i livelli possa far crescere la cultura e migliorare la società civile. Ho scritto un libro dal titolo “Campionesse” dedicato a questo tema. L’8 marzo sarò a Matera per presentare un eBook chiamato “Donne di calcio” scritto da Tiziana Pikler ed edito da Il Sole 24 Ore. Poi spero che ci siano altre occasioni di “cultura sportiva” a cui partecipare, anche se il mio ruolo di Vice Presidente Uefa oggi mi lascia poco tempo e mi costringe a viaggiare molto in tutta Europa. Ma io amo sempre tantissimo Matera e la Lucania, quindi ci ritorno sempre con immenso piacere.
Ringraziamo di cuore Michele Uva per la sua disponibilità, auspicando che i suggerimenti contenuti in questa intervista possano costituire la base su cui il mondo politico e imprenditoriale materano riesca a costruire una nuova visione di calcio e di sport nella nostra città, basata su serietà, continuità, programmazione, lungimiranza. Una squadra sportiva che porta il nome della città la rappresenta SEMPRE, nel bene e nel male, portandone in alto i colori ed i vessilli, non dimentichiamolo mai!