Intervista a cura di Nicola Salerno
Oggi abbiamo intervistato Angelo Deruggiero, difensore centrale rapido, reattivo, grinta da vendere, nativo di Cerignola e barlettano praticamente da sempre, al Matera dal 1993 al 1995.
Angelo, come sono stati i due anni trascorsi a Matera?
Sono stati due anni piuttosto tribolati a livello societario; il primo anno disputammo la C1 con Dibenedetto in panchina. Di lui devo dire che non ho un buon ricordo, come allenatore non mi ha dato nulla, ci sono state alcune partite dove abbiamo fatto davvero brutte figure, una su tutte a Salerno dove pareggiamo 0-0 senza mai superare la metà campo con Antonio Bruno autore di numerosi interventi per salvare il pareggio. A fine anno ci fu la retrocessione a tavolino in C2 per illecito, ma eravamo un’ottima squadra e difatti facemmo un buon campionato arrivando al secondo posto; le vicissitudini societarie però furono tante, c’era il curatore fallimentare che ogni fine mese veniva a pagarci gli stipendi, l’allenatore era Florimbi il quale fu dapprima mandato via perché qualcuno voleva imporgli di non far giocare i più anziani per metterci fuori rosa (oltre a me, D’Ermilio, Tatti, Bruno, Landonio) in quanto venivamo dalla C1 ed avevamo gli ingaggi più alti, e lui naturalmente si oppose. Poi però, dopo alcune giornate, Florimbi fu richiamato proprio grazie a noi “grandi”, terminammo bene la stagione ed arrivammo alla finale per la promozione in C1 contro il Savoia, una partita assurda che perdemmo per 2-1 dopo averla dominata.
Quali sono state le stagioni più belle della tua carriera?
Sicuramente l’anno che ricordo con maggior piacere è stato a Cosenza; in quella stagione sfiorammo la serie A, che perdemmo all’ultima giornata quando fummo sconfitti per 1-0 a Lecce e fummo superati dall’Udinese. Nonostante la grande delusione finale fu un’annata bellissima, e poi la serie B di allora era di un altro livello rispetto a quella attuale. All’epoca molti giocatori di serie A scendevano in serie B nella parte finale delle loro carriere ma quando ancora erano giocatori di alto livello, e lo stesso succedeva per giocatori di serie B che scendevano in C ancora nel pieno delle loro forze; in questo modo la qualità dei campionati era molto alta. Oggi invece questo fenomeno si è ridotto notevolmente rispetto ad allora, ed inoltre quando si verifica spesso si tratta di giocatori ormai finiti.
Hai giocato anche a Nocera, piazza particolarmente cara al nostro attuale tecnico Auteri.
Dopo Matera giocai per due anni a Nocera, dove diversi anni dopo Auteri ha fatto grandi cose. L’ho conosciuto personalmente, siamo stati insieme a cena e di lui ho un bel ricordo; è un grande lavoratore ed un ottimo tecnico, voglio approfittare di questa intervista per mandargli tramite voi di materacalciostory un caro saluto.
Di cosa ti occupi oggi?
Da diversi anni ho una scuola calcio a Barletta, la Brasilea, che mi dà molte soddisfazioni. Sempre a Barletta ho in gestione un bel centro sportivo, con campi da calcetto, da tennis e giochi.
Salutiamo Angelo Deruggiero, ringraziandolo per la sua schietta testimonianza di un calcio fatto anche di anni difficili, problemi economici e vicissitudini di vario genere.