Intervista a cura di Nicola Salerno
L’appuntamento di questa settimana è con Vincenzo Rubino; barese, classe 1969, mediano dal grande temperamento e pilastro del centrocampo nei primi due anni di serie D (dal 2000 al 2002) del Materasassi dell’avvocato Ripoli, che dopo due anni di Eccellenza lucana era tornato a far sognare i tifosi biancazzurri.
Vincenzo, puoi raccontarci i momenti salienti della tua avventura biancazzurra in quella fase di rinascita del calcio materano?
Sono stati due anni positivi per me, ho trovato amici sia tra i compagni di squadra che nell’intero ambiente calcistico e fui accolto in maniera positiva. Ricordo il primo anno, l’impatto con la nuova categoria e l’esonero forse troppo prematuro del mister Notariale. Nel secondo anno, con Chiappini allenatore, avevamo una squadra che era partita come una scheggia; da rimarcare in quella stagione lo scontro diretto contro il Brindisi, che ci raggiunse sul 2-2 dopo che eravamo in vantaggio di due reti, e il rammarico per una squadra davvero forte che, e lo dico con tutto il rispetto e l’affetto che provo per il presidente Ripoli, fu purtroppo smantellata troppo in fretta nel corso del campionato. Di quell’anno ricordo anche il 5-0 al Potenza in coppa Italia e, sempre in tema di derby, la gara di ritorno di campionato al Viviani giocata sotto la neve con al seguito un gran numero di tifosi biancazzurri.
Rubino durante un'amichevole tra il Materasassi ed il Napoli di Zeman. |
Nel tuo score personale, oltre ai gol regolari, va aggiunta la rete inspiegabilmente annullata nel derby contro il Potenza del 2000-01 che avrebbe fissato il punteggio sull’1-1.
Ricordo bene quell’azione; eravamo allo scadere, ci fu una respinta del portiere ed io calciai da fuori area con il sinistro, che non è nemmeno il mio piede, piazzandola nell’angolino. L’arbitro sostenne che qualcuno deviò la palla davanti al portiere ed annullò, ma ci arrabbiammo molto perché non era vero ed il gol era validissimo. Sul capovolgimento di fronte il Potenza raddoppiò, e ci furono un po’ di disordini che portarono alla squalifica del campo.
Quali sono state le soddisfazioni maggiori della tua carriera che, ricordiamo, ti ha visto vestire tra le altre le maglie di Monopoli, Cosenza, Pistoiese, Fasano e Taranto?
Pochi sanno, anche perché gli almanacchi non lo riportano, che nel 1990-91 sono stato anche un calciatore del Bologna. Inizialmente dovevo andare all’Udinese, dove mi aveva accompagnato Pasquale Di Renzo, ma poi fui chiamato dal Bologna di Maifredi. Stavo andando forte, ricevetti anche una convocazione con l’Under 21 da Rocca, ma al termine della stagione precedente mi ero fatto male al ginocchio e la ripresa dall’infortunio fu purtroppo molto lenta non consentendomi di scendere in campo in gare ufficiali con gli emiliani. Così tornai a Monopoli, dove segnai due reti in 4 partite, ma Lionello Manfredonia mi chiamò a Cosenza e mi trasferii in Calabria. Successivamente mi avrebbe voluto portare con sé all’Acireale il mister Papadopulo, che mi aveva allenato a Monopoli, e feci l’errore di non seguirlo; probabilmente lui, che mi aveva sempre tenuto in grande considerazione, mi avrebbe valorizzato al meglio. Diversi anni dopo, in un’intervista a Tele Norba, lo stesso Papadopulo dichiarò che il leader che avrebbe sempre voluto nelle sue squadre era un ragazzino che si chiamava Rubino, ed ammetto che per un calciatore queste sono piccole grandi soddisfazioni. Nella stagione 1995-96, con la maglia della Pistoiese, ho vissuto la gioia di una promozione in serie B; quell'anno l'allenatore degli arancioni era l'indimenticato Roberto Clagluna.
Per terminare la nostra chiacchierata, sei ancora nel mondo del calcio? Cosa pensi del campionato che sta disputando il Matera?
Attualmente Totò Mazzarano, che stimo molto, mi ha affidato l’incarico di selezionatore degli Allievi Regionali Pugliesi che rappresenteranno la Puglia in Lombardia. Il calcio è il mio vecchio amore e sto pensando di prendere il patentino da allenatore. Per quanto riguarda il Matera sono molto contento per il campionato che sta disputando, seguo i risultati e mi fa piacere leggere che sta andando molto bene. Sono rimasto legato a questa città ed approfitto del vostro sito per dire senza retorica che voglio bene a tutti coloro che ho conosciuto a Matera.