Il trionfo nel Campionato Interregionale 1990-91 sancì il ritorno del Matera nei campionati professionistici dopo il primo fallimento del Football Club. Uno degli artefici principali della risalita in Serie C2 fu, assieme ai dirigenti Mario Salerno e Carlo Marinaro e al diesse Mimmo Donato, l’allenatore Marcello Pasquino.
Il «Rosso di Paola» giunse a Matera proprio nel 1990-91 avendo già un buon bagaglio di esperienza nel ruolo di tecnico. La sua carriera cominciò infatti negli anni settanta e fino all’approdo al «XXI Settembre - Franco Salerno» si svolse interamente nella sua Calabria: prima nei campionati regionali e successivamente in Interregionale, campionato in cui raggiunse ben tre terzi posti con la Cariatese. La profonda conoscenza dell’Interregionale e dei gironi meridionali di questa categoria maturata a Cariati fu fondamentale per il trionfo in biancazzurro.
Il Matera targato 90-91 infatti aveva giocatori di qualità, molti dei quali sarebbero approdati in C o B, ma l’impronta tattica data da Pasquino fu indiscutibile così come la capacità di tenere unito il gruppo dopo un avvio di campionato non esaltante condito addirittura da qualche mugugno della tifoseria (in particolare dopo la sconfitta a Pisticci). Con il passare delle giornate e l’emergere del reale valore della squadra lo scetticismo lasciò spazio all’entusiasmo e alla gioia per la vittoria del campionato e degli indimenticabili spareggi conclusi con lo 0-0 di Gangi che significò promozione. La squadra, non ancora sazia, conquistò anche il titolo tricolore, all’epoca denominato “Trofeo Jacinto”, che corrisponde all’attuale scudetto di Serie D, battendo in finale l'Aosta a Bovalino.
Pasquino restò a Matera anche l’anno seguente cogliendo un ottimo quinto posto nel campionato di C2: tutti ne apprezzarono ancora una volta le doti professionali e umane, così come il suo carattere spontaneo e ardente.
Dopo una stagione a Casarano, nel 1993-94 si trasferì a Potenza in C1, dove solo per la classifica avulsa non ebbe accesso ai play-off. Il passaggio ai rivali e l’esultanza dopo un gol nel derby suscitarono qualche malumore nella tifoseria biancazzurra e alcuni settori della gradinata contesteranno l’allenatore nelle sue successive apparizioni da avversario al XXI Settembre-Franco Salerno; possiamo tuttavia affermare in tutta obiettività che un'esultanza così gioiosa faceva parte del suo carattere sanguigno e verace e se non avesse esultato in quel modo, sia pure in un derby contro il Matera, non sarebbe stato il vero Marcello Pasquino.
La carriera del tecnico calabrese proseguì poi in piazze importanti come Catanzaro, Taranto, Castrovillari, sempre tra C2 e Serie D, e successivamente in altre formazioni calabresi minori. Chiuse la carriera nello Spoleto, squadra umbra con cui riuscì a compiere l’ultima impresa sportiva prima del ritiro per problemi di salute: la vittoria del girone E della Serie D.
Dopo la sua prematura scomparsa avvenuta il 9 luglio del 2008, si sono susseguiti tornei in suo ricordo nelle piazze che lo hanno conosciuto e amato: si è giocato ad Amantea, Spoleto e Matera. Nella Città dei Sassi, in un memorial disputato il 1° maggio 2012 e promosso dall'indimenticato Renato Carpentieri, sono scesi in campo vecchie glorie del Bari e il suo Matera targato 1990-91; a siglare la rete del pareggio materano fu proprio uno dei pupilli di mister Pasquino, Piero Caputo.
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