Mimmo De Lucia è una delle figure della storia calcistica materana che i tifosi ricordano con più affetto, emblema di un calcio che credeva davvero nei giovani e in cui i ragazzi cresciuti nel vivaio contribuivano in maniera decisiva ai successi della prima squadra.
Il mister infatti, oltre a essere stato allenatore in seconda e collaboratore del "professore" Franco Di Benedetto, è stato tecnico del vivaio del Football Club Matera negli Anni Settanta e Ottanta con risultati lusinghieri. Non è un caso infatti, se nel 1985-86 il Matera arrivò a conquistare il quinto posto in Serie C2 con una formazione composta per nove undicesimi da ragazzi materani. Per far quadrare i conti, diveniva necessario individuare talenti e gettare nella mischia validi elementi locali e così il lavoro di veri e propri maestri come il mister De Lucia (e di altri tecnici preparati come Vincenzo Antezza) diveniva assolutamente fondamentale. Da vice di Di Benedetto nell'anno della serie B non si può dimenticare quando De Lucia sedette sulla panchina biancazzurra a Bergamo contro l'Atalanta per sostituire Di Benedetto, con la squadra che gli regalò il prestigioso successo per 1-0 grazie al goal su punizione di Beretta.
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De Lucia insieme alla moglie del sen. Salerno e a Nicola Chiricallo durante il Memorial Salerno svoltosi nel 2001 |
De Lucia è ricordato con stima anche per essere stato il factotum della A.S. Libertas Rigamonti, una "sorella minore" del Football Club Matera, che ha disputato per anni i campionati regionali, sopratutto il campionato di Prima Categoria. In questa piccola realtà, nata nel 1955 e intitolata al giocatore del grande Torino Mario Rigamonti, tanti ragazzi materani sotto la guida del mister hanno potuto comprendere e apprezzare al meglio i valori dello sport che nelle categorie minori emergono meglio che altrove. La Rigamonti, tra l'altro, è stata protagonista anche di una bella parentesi di calcio femminile che è ricordata in città con altrettanto affetto.
I meriti di De Lucia non finiscono qui: a lui e al Presidente Ripoli si deve la co-intitolazione dello stadio XXI Settembre a Franco Salerno e fu sempre lui che in occasione del primo «Memorial Salerno» riportò sul manto erboso di Via Sicilia grandi ex come Quadrello, Loprieno, Mayer, Giannattasio, Antezza, Menichelli, Peragine, Nicola Chiricallo, Picat Re e Aprile.