Questo sito utilizza i cookie per migliorare servizi e esperienza dei lettori. Se decidi di continuare la navigazione consideriamo che accetti il loro uso.

Submit to DeliciousSubmit to DiggSubmit to FacebookSubmit to Google BookmarksSubmit to StumbleuponSubmit to TechnoratiSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn

A cura di Fabio Venezia, Francesco Salerno e Nicola Salerno

logo catanzaroGLI AVVERSARI - I numeri sono finora impietosi per il Catanzaro: appena cinque i punti conquistati, cinque i gol messi a segno e ben dodici quelli al passivo. Una sola vittoria (in casa contro il Martina), due pareggi (nel derby contro il Cosenza e a Foggia) e cinque sconfitte, due delle quali tra le mura amiche per mano di Casertana e Juve Stabia. Un ruolino di marcia preoccupante che ha costretto nei giorni scorsi la società giallorossa a sollevare dall’incarico D’Urso, affidando la panchina ad Alessandro Erra. Un allenatore che i tifosi biancoazzurri conoscono molto bene, avendo concesso al Matera negli ultimi due anni appena 3 punti in quattro gare con Gelbison in D e Vigor Lamezia l’anno scorso. Prevedibile che il neo tecnico calabrese opti per il 4-3-3, modulo con il quale ha sempre schierato la Vigor nella passata stagione.

Tra i pali si sono finora alternati Tommaso Scuffia, nella passata stagione tredici apparizioni tra Catanzaro e Lecce, e Matteo Grandi, classe ’92 prelevato in estate dal Bassano. In difesa i centrali a disposizione sono il 30enne Davide Moi, ex Vigor, il riconfermato Alessandro Orchi, l’ex Pistoiese Luca Ricci e Giusto Priola, protagonista l’anno scorso a Bassano. A destra l’ex di turno Alessandro Bernardi e l’esperto Domenico Giampà mentre a sinistra scontata la presenza di Tommaso Squillace.

In mezzo al campo in lizza per tre maglie da titolare Francesco Agnello, l’anno scorso a Melfi, Mattia Maita, prelevato dalla Reggina, l’interno sinistro Giovanni Foresta, in prestito dal Crotone ed il talentuoso fantasista Riccardo Taddei, ex tra le altre di Cremonese, Brescia, Triestina, Rimini e Alessandria. In avanti il riconfermato esterno destro Leonardo Mancuso, il nigeriano Agodirin (9 gol negli ultimi due anni a Caserta), Cristiano Ingretolli, reduce da una stagione tra alti e bassi a Barletta, ed il bomber Andrea Razzitti, già a quota tre reti in stagione.

LO STADIO - Un’altra trasferta in Calabria attende l’undici biancazzurro dopo quella di Cosenza: ad ospitare il Matera stavolta sarà lo stadio Nicola Ceravolo di Catanzaro. La casa dei giallorossi è intitolata al presidente del club a cui sono legati i più bei ricordi calcistici cittadini e sotto la cui gestione le “aquile” raggiunsero i massimi livelli conquistando due finali di Coppa Italia e collezionando diversi campionati in massima serie. Al dirigente è stata addirittura costruita una statua nei pressi della curva ovest.

Costruito negli anni venti e inizialmente conosciuto come “stadio militare”, l’impianto conta 14650 posti a sedere suddivisi in tribuna coperta, due settori “distinti”, settore ospiti e la curva ovest intitolata a Massimo Capraro, tifoso scomparso in un incidente stradale nel 1996. Stadio a pianta ovale e manto erboso naturale, negli anni d’oro in cui il Catanzaro disputava campionati di Serie A e B la capienza giunse a toccare l’invidiabile quota di 30mila posti, ridotti col passare degli anni di pari passo con il declino sportivo del club.

La nuova promozione in Serie B di metà anni duemila è coincisa con lavori di ammodernamento vanificati poi da un lento e inesorabile declino che ha raggiunto il punto più basso nella stagione di Lega Pro 2010-11, quando i giallorossi furono costretti a disputare le gare interne a porte chiuse per gravi inadempienze della struttura. Tuttavia con il ritorno della squadra in Serie C la situazione è sembrata mutare progressivamente e nel 2014 è definitivamente ripartito l’iter che riporterà il Ceravolo ai vecchi fasti.

I PRECEDENTI – In Calabria sono complessivamente sette le partite di campionato giocate tra giallorossi e biancazzurri, con un bilancio in perfetta parità: 2 vittorie del Catanzaro, 2 del Matera e 3 pareggi.

Il primo confronto risale al campionato di Serie C2 1991-92, quando il Matera di Pasquino fu sconfitto con il punteggio di 2-1 con reti di Vinci e Mollica per i padroni di casa e Pugliese per gli ospiti. L'anno successivo i biancazzurri espugnarono il Ceravolo grazie ad una gran botta su punizione di Piero Caputo a cinque minuti dal termine; la vittoria consentì al Matera di raggiungere la Leonzio al secondo posto in classifica quando mancavano due giornate dalla fine del campionato, ma il successivo pareggio interno contro il Bisceglie e la sconfitta di Molfetta consegnarono la promozione diretta ai siciliani, mentre i lucani giunti al terzo posto furono comunque ripescati in C1 durante l'estate.

Nel 1994-95 la sfida in terra calabrese terminò in parità con reti di Falaguerra per il Matera e Navone per il Catanzaro, e l'anno successivo il punteggio fu identico con il vantaggio materano ad opera di Zian ed il pareggio di Di Baia. Nel 1996-97 furono invece i padroni di casa ad uscire vittoriosi grazie alla rete di De Luca.

  DSC 0792
  Campionato 2014-15: il gol del momentaneo pareggio segnato da Letizia.

Pareggio a reti bianche nel 2010-11 quando i ragazzi di Cadregari non riuscirono a prevalere su un Catanzaro fanalino di coda ed imbottito di giovani, ed infine nello scorso campionato di Lega Pro 2014-15 il Matera colse la sua seconda vittoria esterna consecutiva (dopo Messina) battendo il Catanzaro per 2-1; vantaggio di Russotto su rigore per i padroni di casa, pareggio a fine primo tempo con Letizia che deviò leggermente un colpo di testa di Mucciante (tanto che diverse fonti giornalistiche assegnarono la rete al difensore abruzzese), e rocambolesco gol vittoria di Di Noia al 94' che riuscì a ribattere in rete al terzo tentativo la doppia respinta del portiere prima sul rigore calciato da Letizia e poi sulla ribattuta dello stesso attaccante materano.

 

Clicca qui per guardare il bilancio di tutti i precedenti di campionato tra Matera e Catanzaro