Intervista a cura di Francesco Salerno
Prima della partita tra Matera e Barletta scambiamo alcune battute con un protagonista importante della storia dei due club, Marcello Chiricallo, giocatore e poi allenatore di entrambe le squadre.
Un predestinato. Quando papà Nicola allenava il Matera nei primi anni Settanta, nell'intervallo delle partite dei biancazzurri un bambino con la testa piena di riccioli entrava in campo per dare qualche calcio al pallone insieme a raccattapalle e ragazzi delle giovanili. Il sogno di giocare su quel prato da protagonista Marcello Chiricallo lo realizzò qualche anno più tardi, quando diventò difensore in C2 del Matera “fatto in casa” degli ultimi anni di presidenza di Franco Salerno. Chiricallo rimase tre stagioni al XXI Settembre per poi proseguire la sua carriera da giocatore tra C2 e C1 principalmente con Barletta, Trani, Vigor Lamezia e Monopoli.
Seguendo le orme paterne anche Marcello, una volta appese le scarpe al chiodo, ha intrapreso la carriera di allenatore e successivamente di Direttore Sportivo, ricoprendo il ruolo di mister biancazzurro nel campionato di serie D 2012-2013. Subentrato a Fausto Silipo, che a sua volta aveva sostituito Giancarlo Favarin, Chiricallo risollevò la squadra in difficoltà portandola a un passo dalla promozione.
Tuttavia le maggiori soddisfazioni come allenatore probabilmente Marcello Chiricallo se le è tolte proprio sulla panchina del Barletta vincendo a suon di record il campionato di Eccellenza pugliese nel 2005/2006 e cogliendo nella stagione seguente un secondo posto in serie D che valse il ripescaggio tra i professionisti per i biancorossi dopo più di un decennio tra i dilettanti.
Domenica si gioca Matera-Barletta, è una partita che ha un significato particolare per te?
Squadra schierata a centrocampo nel 1985-86. Da sinistra Boncompagni, Chiricallo, Bottalico, D'Oriano, Abate |
Sono molto legato sia a Matera che a Barletta, due bellissime Città dove ho giocato e poi allenato, anche se con la Città dei Sassi c'è un feeling speciale perché ci sono cresciuto e nella squadra biancazzurra ho fatto il mio esordio da calciatore professionista. In particolare tutta la mia famiglia, e naturalmente mio padre in primo luogo, aveva un rapporto straordinario con Franco Salerno al punto che il Senatore fece da padrino al battesimo di uno dei miei fratelli. Tornando al presente penso che Matera e Barletta siano due squadre che meritano, per la loro storia e il loro pubblico, almeno una categoria in più rispetto alla serie D.
Il Barletta è ancora in corsa per la promozione, il Matera sfiorando i play-off è andato oltre le più rosee aspettative. Come giudichi i campionati delle due squadre?
In generale per essere due neopromosse hanno fatto una stagione molto positiva entrambe. Il Barletta forse era partito con qualche ambizione in più rispetto al Matera e il fatto che sia ancora in corsa per la lotteria dei play-off lo conferma. Nulla toglie però che il mio amico Salvatore Ciullo a Matera abbia fatto un ottimo lavoro e i punti che ha ottenuto da quando si è seduto sulla panchina biancazzurra lo confermano.
Qual è il tuo ricordo dell'FC Matera come calciatore e come allenatore?
L'emozione e la tensione sfogata da mister Chiricallo dopo il sofferto passaggio del turno nei play-off 2012-13 contro il Monopoli |
La mia carriera da calciatore è iniziata nella seconda metà degli anni Ottanta quando il presidente Franco Salerno non aveva più la possibilità economica di chiamare molti professionisti da altri club e faceva quindi parecchio affidamento sui ragazzi emersi dal settore giovanile. Io mi sono fatto trovare pronto e ho disputato tre buone annate, in particolare la seconda dove arrivammo al quarto posto, un risultato molto positivo considerando la dura C2 dell'epoca. Il ciclo però si chiuse l'anno seguente quando retrocedemmo per gli scontri diretti col Galatina e dovetti lasciare Matera per proseguire la carriera da professionista.
Per quanto riguarda la mia esperienza da allenatore è stata un'avventura breve ma altrettanto positiva: arrivai in una situazione delicata e con una squadra in crisi ma riuscimmo a risalire la china e a sfiorare la vittoria dei play-off di serie D. Ricordo in particolare il 3 a 1 sul Potenza nel derby, la vittoria col Taranto e i successi ai play-off con Foggia, Monopoli e con la Maceratese che aveva allestito una vera corazzata. Ci fermammo solo ai calci di rigore contro la Casertana e rimasi deluso della mancata riconferma da parte del presidente Columella visto il percorso fatto e l'entusiasmo della città che eravamo riusciti a ricreare attorno alla squadra.
Cosa ne pensi di questa ennesima rinascita del calcio materano?
Chiricallo festeggiato dai tifosi materani sotto la gradinata |
Non conosco il Presidente Petraglia, dell'attuale società conosco solo il diesse Riccardo Bolzan che ha già fatto vedere un buon lavoro. Quello che è certo però è che per alzare l'asticella degli obiettivi allargare la base societaria è un passaggio inevitabile e non mi riferisco soltanto agli investimenti economici che ovviamente sono un aspetto indispensabile. Nel calcio moderno occorrono più figure che si occupano di tutti gli aspetti della gestione societaria, insomma per passare al professionismo bisogna essere professionisti a trecentosessanta gradi e non c'è spazio per l'improvvisazione. Tutto è molto diverso rispetto a quando ho fatto il mio esordio da calciatore, all'epoca bastavano i presidenti “padri-padroni” che con l'aiuto di un segretario e dell'allenatore mandavano avanti il club sotto tutti i punti di vista.
Nel calcio hai ricoperto tutti i ruoli da calciatore, ad allenatore a DS, al momento di cosa ti occupi?
Non mi sono fatto mancare nulla, come si suol dire bisogna avere molti titoli nel curriculum. Al momento gestisco una Juventus Academy a Bari e in generale vorrei proseguire la carriera da Direttore Sportivo piuttosto che quella da allenatore. Nel recente passato ho ricoperto l'incarico di direttore sportivo del Monopoli occupandomi anche per un certo periodo del settore giovanile. Ci tengo particolarmente a quest'ultimo aspetto perché sotto la mia gestione le giovanili del Monopoli hanno raggiunto il campionato Primavera 2 dove ci sono anche società di serie B e A.
Puoi rivolgere un saluto ai tifosi che stanno leggendo questa intervista?
Saluto con affetto i tifosi del Matera e del Barletta e faccio loro i migliori auguri per il futuro. Sono dispiaciuto che domenica la partita sarà disputata a porte chiuse, entrambe le tifoserie sono molto calorose ma corrette e domenica avrebbero dato vita a una bella atmosfera sugli spalti. Ricordiamoci che senza spettatori si va a perdere quella che è l'essenza stessa del calcio, uno spettacolo senza pubblico non ha senso.