Intervista a cura di Nicola Salerno
Giorgio Olivari, centrocampista romano classe 1966, ha giocato con il Matera i campionati di serie C2 1995-96 e 1996-97, indossando nella prima delle due stagioni la fascia di capitano.
A Matera hai vissuto due stagioni travagliate da un punto di vista societario, come ricordi le due annate nella città dei Sassi?
La mia permanenza a Matera ce l'ho nel cuore e la ricordo con grande piacere innanzitutto per motivazioni personali; mi ero appena sposato e quindi mia moglie venne a vivere con me a Matera, lei stava preparando la sua tesi di laurea e costituivamo un bellissimo gruppo con i compagni di squadra, Falaguerra, Zian, Carmelino, Bitetto, Incarbona. La nota dolente fu invece la società, anche se tutto sommato abbiamo avuto ciò che ci spettava però c'era una situazione tormentata, non c'era alcuna stabilità e questo si ripercuoteva sulla tranquillità della squadra. E' stato un peccato perchè la squadra, specialmente nel primo anno, era molto forte, con tutti i calciatori che ho nominato, e poi ancora Toledo, Esposito e tanti altri. Il primo anno ebbi purtroppo diversi problemi fisici, guai muscolari che portarono ad infiammazioni tendinee, per cui non riuscii a rendere al massimo. Il secondo anno invece stavo molto bene, ma a metà stagione proprio perchè la società doveva fare cassa, fui ceduto nel mese di gennaio al Taranto.
La tua carriera si è svolta interamente tra serie C1 e C2 con molti anni di professionismo alle spalle; quali sono le tue annate da incorniciare?
Certamente a Palermo ho vissuto anni belli; una prima volta nel 1992 quando abbiamo vinto campionato e coppa Italia raggiungendo la promozione in serie B. Vincere è sempre bello, poi in una grande città come Palermo, dove avevamo lo stadio sempre pieno e grande entusiasmo, lo è ancora di più. La seconda volta sono tornato a Palermo nel 1999, avevo ormai 34 anni e dovevo fare un po' da tappabuchi ma ho finito per fare il capitano giocando molte partite. Anche a Licata ho vissuto una bella stagione calcisticamente parlando, e cito infine Battipaglia, dove ho giocato in C1 dopo Matera e Taranto, che ricordo con piacere anche perchè vivevamo in costiera, a Vietri, un posto fantastico.
Di cosa ti occupi attualmente?
Il calcio mi limito a seguirlo, ho ancora tanti amici, ad esempio qui ad Ostia dove vivo sono venuti fuori molti grandi campioni dalle due principali società calcistiche, l'Ostiamare e la Pescatori Ostia. Io quando ho smesso di giocare ho aperto una tabaccheria, che ho gestito per dieci anni, poi un bar sempre qui in centro ad Ostia, ed oggi mi occupo di distribuzione di caffè e prodotti di benessere.
Un saluto finale a Matera ed ai tifosi del Matera?
Sono tornato qualche volta per lavoro a Matera e dovrei tornarci anche prossimamente, è una città meravigliosa e la trovo sempre più bella. Ho seguito le vicende della squadra negli anni scorsi, e naturalmente anche quest'anno; mister Auteri poi è un caro amico, abbiamo giocato insieme a Licata e già lì si vedeva che aveva la stoffa per fare l'allenatore. E' solo una questione di tempo, ma sono convinto che a Matera ci sarà qualcosa di importante anche a livello calcistico; l'ambiente è particolare, diverso da altri ambienti meridionali, con un calore che non si trova nelle altre piazze. La gente è per bene, i tifosi non sono mai sopra le righe, insomma si vive bene e si può creare un microclima positivo che può essere di grande aiuto nel provare a raggiungere grandi traguardi.
Ascoltiamo e sottolineiamo con particolare interesse questo augurio e queste parole di Olivari, quanto mai attuali ed efficaci viste le recenti turbolenze accadute nell'ambiente sportivo materano, con l'auspicio che il nostro calore genuino ma corretto sia sempre più la nostra arma vincente.