Intervista a cura di Nicola Salerno
Lino Grassi, attaccante lombardo di Seregno, classe 1955, ha militato nel Matera per una stagione nello sfortunato campionato di serie C1 1980-81. Sentiamo da lui come è andata.
Stagione 1980-81, un'annata partita con altri obiettivi ma terminata con una retrocessione; cosa ci racconti del tuo anno a Matera?
E' stata effettivamente una stagione indecifrabile: a livello personale mi sono trovato benissimo a Matera, persone stupende, gentili, educate, alla mano. Dal punto di vista calcistico avevamo una bella squadra che però ha pagato tante situazioni provenienti dall'anno precedente e così la stagione è finita male. Ricordo con piacere tutti i miei compagni di squadra, da Casiraghi a Generoso, Genovese, Giannattasio, Raffaele, Florio. La squadra era forte però sul campo ci dimostrammo nè carne e nè pesce, iniziammo bene il campionato ma dopo una sconfitta all'ultimo secondo a Reggio Calabria cominciò il nostro declino; in seguito fu esonerato Rambone, sostituito dal duo Giannattasio-Antezza, ma non riuscimmo a centrare l'obiettivo della salvezza. Con il senno di poi, forse sarebbe stato meglio rifondare tutto dopo la retrocessione dalla serie B piuttosto che continuare con giocatori che avevano fatto la storia del Matera, raggiungendo la storica promozione in B due anni prima, ma che non riuscirono a calarsi nuovamente nella dimensione della serie C1; a ciò si aggiunge una buona dose di sfortuna e così maturò una retrocessione all'ultima giornata, peraltro in una tragica domenica a San Benedetto del Tronto dove morirono due ragazze in seguito ad un incendio scoppiato nella loro curva (il cosiddetto rogo del Ballarin, nda). Per me fu anche una stagione molto sofferta a livello fisico, è stato infatti l'anno in cui ho avuto più problemi fisici in assoluto; ho sofferto di pubalgia, sono andato avanti grazie alle infiltrazioni, ero costretto ad andare spesso a Pavia a curarmi, e dopo ogni partita avevo dolori pazzeschi almeno fino al martedì. Con tutti questi problemi ho purtroppo reso al 50%, poi ci si mise contro anche il tempo, con un inverno bruttissimo con piogge e nevicate continue. Fu anche l'anno del terremoto, che io a Matera sentii forte ma la mia fidanzata, mia attuale moglie, che era a Cava dei Tirreni sentì ovviamente ancora più forte. Insomma un'annata davvero sfortunata, ma malgrado tutto mi resta un bellissimo ricordo della gente materana.
Quali sono state le esperienze più belle della tua carriera calcistica?
A Pagani ho giocato per sei anni, è stato il periodo d'oro della Paganese, in quel campo era difficilissimo per chiunque venire a fare punti. Sono tornato a Pagani venti giorni fa, in occasione della festa per i 90 anni della Paganese, è stata una bella rimpatriata con tutti i miei vecchi compagni. Ho giocato anche con la Cavese, dove ho anche ottimi ricordi, e poi a Fano, Rimini, Cattolica. Ma devo dire che mi sono divertito ancora di più quando sono diventato più vecchio, ho giocato nei dilettanti fino a 38 anni e mi sono tolto altre belle soddisfazioni.
Di cosa ti occupi oggi? Sei ancora vicino al mondo del calcio?
No, oggi lavoro in una società di leasing, ho allenato fino a una decina di anni fa una squadra di calcio a 5 qui a Seregno, ma oggi seguo le vicende calcistiche da spettatore. Seguo sempre con passione tutte le mie vecchie squadre, che ricordo tutte con affetto e con un affetto particolare per quelle del Sud; i primi risultati che controllo la domenica sono quelli di tutte le squadre dove ho giocato.
Visto che segui con attenzione le vicende calcistiche odierne, come vedi il finale di stagione di questo Matera?
Vedo con piacere che il Matera sta andando molto bene; c'è da dire che se avesse perso solo un paio di partite consecutive poteva ancora giocare per il primato, ma le cinque sconfitte di fila sono una battuta di arresto troppo forte, e quindi obiettivamente i veri valori del campionato sono venuti fuori nel momento decisivo della stagione, con il Foggia che sta dimostrando di meritare il primato. In chiave play-off vedo una bella lotta anche con le squadre dei gironi del Nord: nel girone A si è riaperto il campionato, l'Alessandria sembra scoppiata e probabilmente mercoledì prossimo si decide una buona fetta di stagione, ma in ottica play-off forse è preferibile per il Matera che ci arrivino proprio i grigi, perchè la Cremonese può essere una mina vagante. Nel girone B i giochi sono fatti, il Venezia ha preso il largo e Padova e Parma, due belle squadre, se la giocheranno nella fase supplementare del campionato. Il Padova in particolare è forte anche se molto incostante. Insomma sarà una bella lotta, faccio un grande in bocca al lupo al Matera che come città può ambire a partecipare alla serie B; se nel finale di stagione i biancazzurri dovessero giocare da queste parti sicuramente andrò a vederli con grande piacere.