Intervista a cura di Nicola Salerno
Vito Fanelli, cursore di fascia sinistra e indimenticato numero 3 biancazzurro dal 1988 al 1990 ("Cimino, Danza, Fanelli"... era a quell'epoca l'inizio della formazione imparata a memoria dai tifosi materani), ci racconta i suoi due anni trascorsi nella città dei Sassi e le tappe principali della sua carriera da calciatore prima e successivamente da allenatore.
Partiamo dalla tua militanza con la casacca del Matera, quali sono i tuoi ricordi di quel biennio?
Matera è una città che porto sempre nel cuore, l'ambiente è sereno, la città fantastica. Il primo anno è stato bellissimo fino all'ultimo momento, eravamo una gran bella squadra che disputò un campionato ad alto livello, poi però nella giornata conclusiva il pareggio di Noicattaro ci tolse il primato in classifica e ci lasciò un grande amaro in bocca. L'anno successivo fu di transizione, la delusione del campionato precedente aveva ridimensionato leggermente gli obiettivi ma comunque onorammo la maglia disputando una stagione più che dignitosa. Come dicevo, sono rimasto molto legato a questa città, tanto è vero che quando sono tornato recentemente al XXI Settembre in occasione della partita contro il Taranto ed ho rivisto lo stadio pieno, ricordandomi i tempi della stagione 1988-89, mi sono letteralmente venuti i brividi. Inoltre mi ha fatto molto piacere che un po' di gente mi abbia fermato e riconosciuto, essere ricordati a distanza di tanti anni è una bella soddisfazione, perchè l'essere ancora apprezzato è il segno di aver fatto bene.
Quali sono gli anni della tua carriera da calciatore che ricordi con maggior piacere?
Certamente Trani è stata un'esperienza fondamentale, l'allenatore era Diego Giannattasio, persona a cui sono legato da una grande amicizia e con cui avevo un feeling particolare, che mi lanciò nel calcio professionistico. Barletta è un'altra piazza importante a livello calcistico dove ho giocato, così come Potenza dove abbiamo sfiorato la promozione in C2, con un infortunio al bomber Prisciandaro che pregiudicò le nostre possibilità di vincere il campionato. Posso dire che Matera e Potenza, benchè divise da una storica rivalità, sono state due tappe basilari della mia carriera calcistica, due città per cui provo grande affetto e che mi hanno dato tanto.
Una volta smesso di giocare, sei diventato allenatore. Dove si sono svolte le tue stagioni più importanti?
Fanelli, ultimo a destra, presente a Matera nel settembre 2013 in occasione della presentazione ufficiale di Materacalciostory. Nella foto insieme agli altri ex biancazzurri Migliaccio, Marsico, Martinelli, Bellacicco e Rebesco. |
In Basilicata, oltre ai due capoluoghi, ho vissuto anni molto belli anche in diversi centri delle due province. Da Policoro, dove ho giocato, a Rionero, dove ho prima giocato e poi sono tornato da allenatore, a Venosa dove sono stato team manager, a Lavello dove nel doppio ruolo di allenatore e giocatore abbiamo vinto il campionato di Eccellenza lucana, e a Banzi, piccolo centro dove abbiamo conquistato una storica promozione in Eccellenza, portando praticamente l'intero paese a tifare per noi in occasione della finale play-off. Insomma la Basilicata è per me una terra di grandi soddisfazioni. Ho guidato anche il Bisceglie, sfiorando i play-off in Eccellenza pugliese, e la Sangiustese. In seguito ho allenato per tre anni gli Allievi Nazionali dell'Andria, arrivando alla final eight nazionale, ed è stata una grande impresa per noi arrivare a giocarci il titolo nazionale Allievi con le migliori squadre della categoria. Ho continuato in seguito in altre città, come ad esempio a Padova, ad allenare i giovani, grande risorsa del calcio che tutti i club dovrebbero imparare ad utilizzare sempre più; veder giocare in serie B ed in Lega Pro diversi giovani che ho allenato e contribuito a lanciare è per me motivo di grande orgoglio e felicità.
Concludiamo con il consueto sguardo al Matera edizione 2016-17, avendo anche visto personalmente all'opera i biancazzurri cosa prevedi per il prosieguo del campionato di Lega Pro?
Credo che il Matera sia una grossa candidata alla vittoria finale, ci sono tutti gli ingredienti necessari, un'ottima squadra, un grande allenatore ed un grande presidente, tifoso appassionato e vulcanico che ha riportato entusiasmo in una piazza che aspettava da anni di tornare a rivedere il bel calcio. Sono convinto che le squadre che si giocheranno il primo posto sono Matera, Lecce e Foggia, e faccio un grande in bocca al lupo a tutto l'ambiente calcistico materano per l'esito finale di questa stagione.
Ringraziamo Vito e ricambiamo l'in bocca al lupo per il prosieguo della sua carriera da allenatore.