Intervista a cura di Nicola Salerno, fotografie di Sandro Veglia
Oggi Materacalciostory ha contattato un'altra vecchia conoscenza degli sportivi materani, Germano Iannella, difensore di origini calabresi classe 1965, con oltre 70 presenze in maglia biancazzurra dal 1990 al 1993.
Germano, hai giocato nel Matera in tre anni importanti per la storia del calcio materano; erano ancora gli anni in cui si imparavano le formazioni a memoria, e a Matera quella che inizia per “Morciano, Danza, Iannella...” è sicuramente tra queste. Cosa ti è rimasto di quel triennio?
Sono stati tre anni fantastici, ancora oggi a distanza di tanto tempo la gente mi ferma per strada e ricorda quei tempi; credo sia rimasto impresso soprattutto il nostro modo di fare calcio, così diverso da oggi. Eravamo infatti una grande famiglia, e nonostante le difficoltà societarie ci guardavamo in faccia nello spogliatoio ed andavamo avanti: tanto per fare un esempio, quando ci fu lo spareggio contro il Gangi avanzavamo ancora alcune mensilità, ma ce la mettemmo tutta riuscendo a portare a casa la vittoria del campionato, e la gente ci vuole ancora bene per questo motivo. Fui portato a Matera dal compianto mister Pasquino che mi conosceva bene; iniziammo male la stagione ma dopo la sconfitta a Pisticci, quando subimmo anche una contestazione dai nostri tifosi, ci siamo dati una scossa. Quella sconfitta fece scattare una molla e da allora iniziammo un ruolino di marcia fantastico. Vincemmo il campionato e poi ho giocato a Matera per altri due anni in C2, uno ancora con Pasquino e l'altro con mister Dibenedetto. Quest'ultimo fu il campionato in cui arrivammo terzi perdendo l'ultima gara a Molfetta, e la Juve Stabia non ci ricambiò il favore che le avevamo fatto l'anno precedente dato che pareggiò in casa contro l'Atletico Leonzio; campani e siciliani chiusero così il girone nelle prime due posizioni conquistando la promozione, mentre il Matera con il terzo posto riuscì comunque ad essere ripescato in C1.
Iannella al memorial Pasquino del 2012 |
Quali sono state le altre esperienze calcistiche più importanti della tua carriera?
Prima di giocare a Matera avevo giocato per sei anni a Lamezia con la Vigor, vincendo un campionato Interregionale, ed un anno con la Juveterranova Gela. Quando ero a Lamezia giocai anche con la Rappresentativa di Calabria e Campania il Trofeo delle Regioni vincendo il titolo nazionale. Dopo le tre stagioni a Matera tornai a Lamezia, poi restai fermo per un anno dopo il fallimento dei biancoverdi, poi a Rotonda ed infine iniziai a lavorare nei Vigili del Fuoco. Ho continuato a giocare a calcio a livello dilettantistico regionale, e posso dire di aver vinto quasi tutti i campionati dalla C2 in giù. Gli anni più belli della mia vita calcistica li ho sicuramente trascorsi a Matera e Lamezia.
Sei ormai diventato un materano di adozione, tanto che ti ritroviamo con la casacca della Polisportiva Matera sul finire degli anni novanta negli anni dei derby con il Materasassi. Come ti trovi in questa città?
Ho giocato ancora a Matera in Eccellenza con la Polisportiva di Salvatore Bellomo, diventata in seguito Gaetano Scirea, ed infine ho mantenuto una promessa che avevo fatto all'indimenticato mister Mimmo De Lucia di vestire la maglia della Rigamonti. Ormai da ben venticinque anni vivo nella città dei Sassi, praticamente metà della mia vita. Con Matera ho un grande legame affettivo, ho messo su famiglia e mi trovo benissimo in questa città fantastica e con la gente di Matera.
Ultima consueta domanda sull'attualità: segui le vicende calcistiche del Matera?
Lo scorso anno ho seguito tantissimo il campionato del Matera, mi sono divertito molto perchè la squadra giocava contro chiunque esprimendo al massimo le proprie potenzialità, giocando a viso aperto e non facendosi mettere sotto da nessuno. Quest'anno per problemi di famiglia non ho ancora potuto seguire il Matera, ma lo farò presto e comunque mi dicono che a livello di individualità questa squadra non ha nulla da invidiare nemmeno a quella dello scorso anno. Sembra che ora le cose stiano migliorando, Padalino è uno che sa farsi rispettare nello spogliatoio, un po' come lo era per noi mister Pasquino, e pur continuando sempre a guardarsi le spalle, se la squadra ingrana come si deve la zona play-off non è poi così lontana. Io resto sempre un grande tifoso del Matera ed auguro le migliori fortune a questo pubblico che davvero le merita.