Antonio Buccione nasce nel lontano Friuli ma cresce in Molise, a Termoli, dove si erano trasferiti durante la guerra la mamma, friulana, e il papà, che vi aveva aperto una sartoria; trascorre tutti i suoi anni da calciatore al Sud indossando nel corso della sua carriera le maglie di Reggina, Bari e Matera.
In riva allo stretto rimane tre anni in cui nonostante la giovane età colleziona la bellezza di novantaquattro presenze in serie C e a ventuno anni è già titolare inamovibile del centrocampo amaranto.
Successivamente passa al Bari con cui conosce la gioia dell’esordio in massima serie ma anche l’amarezza di due retrocessioni, riscattate comunque nella sua ultima stagione nel capoluogo pugliese, in cui i galletti riescono a riconquistare la cadetteria.
Nell’estate del 1967 passa al Matera, Franco Salerno lo acquista per dodici milioni di lire e l’investimento si rivela azzeccato. Buccione pur dovendo scendere per la prima volta in serie D accetta l’offerta comprendendo subito che quello del Matera è un progetto vincente e contribuisce con ventotto presenze e due reti alla vittoria del campionato e alla promozione in serie C. Ancora oggi molti considerano quel Matera allenato da Ruggero Salar una squadra da record per aver ottenuto ventiquattro vittorie, otto pareggi e due sole sconfitte con soli dieci gol subiti in tutto l’arco del campionato.
Due monumenti del calcio materano anni '70: Buccione e Loprieno. Foto Nino Vinciguerra |
Confermatissimo anche nelle stagioni seguenti, Buccione diventa un pilastro del centrocampo biancazzurro durante le restanti gestioni tecniche di Ruggero Salar nonché negli anni del Matera targato Nicola Chiricallo.
La sua signorilità e sportività di altri tempi è testimoniata da un episodio emblematico, peraltro avvenuto nel corso di un derby giocato a Potenza nel 1970: dopo un tiro di Busilacchi che colpiva un sostegno dei pali della porta rossoblu sopra la traversa, la palla rientrava in campo e veniva deviata in rete da un calciatore biancazzurro. L'arbitro convalidò il gol ma a quel punto Buccione, capitano del Matera, invitò il direttore di gara ad annullarlo perchè il pallone aveva prima varcato la linea di fondo. La partita terminò 0-0 ma il gesto del capitano biancazzurro resterà impresso nella memoria dei veri sportivi.
Dopo aver chiuso la parentesi in Basilicata con un bilancio di centosessantacinque presenze e quattro reti in cinque annate di cui l’ultima con la fascia da capitano, si trasferisce a Termoli, dove chiude la carriera, in cambio del difensore Germinario.
Tecnicamente era un mediano molto dotato dal punto di vista fisico, che trovava nell'eleganza e nella proprietà di palleggio le sue armi migliori. Anche nel gioco aereo si faceva rispettare grazie ad altezza ed elevazione.
Buccione esce dal campo con il presidente Salerno. |
Buccione è ricordato a Matera anche per i suoi studi presso la facoltà di giurisprudenza dell’università di Bari. Durante la sua militanza biancazzurra infatti, la società gli riserva una stanza nella sede sociale di vico XX Settembre dove alloggiare e studiare con più calma e riservatezza, separato dall'appartamento di via Lupo Protospata destinato a ospitare buona parte degli altri compagni; per tutti i tifosi materani Buccione diventa pertanto "l'avvocato". Anche con i libri si rivela abile quanto sul terreno di gioco e consegue il titolo universitario esercitando, dopo aver appeso le scarpe al chiodo, la professione di avvocato a Termoli, cittadina di cui diventa anche vicesindaco.
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