Se nel calcio esistessero i brevetti, sicuramente Vito Chimenti sarebbe il titolare indiscusso della "bicicletta", il particolare dribbling che lo ha reso famoso tra gli anni Settanta e Ottanta e successivamente riprodotto anche da campioni di fama internazionale come l'argentino Osvaldo Ardiles, che la effettuò nel celebre film «Fuga per la vittoria».
Il Presidente biancazzurro Franco Salerno lo pesca nel 1972 dalla società dilettante della Edilsport Altamura in cui l'attaccante barese faceva già sfoggio di doti balistiche, potenza del tiro e incredibile capacità di tenere la palla attaccata al piede come una calamita. A dispetto dei soli diciannove anni mette subito a segno sedici reti in Serie C nel Matera di Mancinelli ed in seguito Veneranda, mister che lo vorrà con sè qualche anno più tardi a Palermo.
Nell'estate del 1973 sembrano aprirsi i palcoscenici della Serie A ma l'avventura nella Lazio di Tom Maestrelli finisce prima ancora di cominciare (c'è giusto il tempo di far nascere la leggenda della bicicletta in allenamento ai danni di Giuseppe Wilson che avrebbe irritato non poco la bandiera laziale).
Chimenti insieme a Galati nel 1972-73 |
Dopo i prestiti a Salernitana e Lecco il legame con Matera è ancora forte e nonostante la retrocessione del club biancazzurro in Serie D, Chimenti nell'estate del '75 non resiste al richiamo della società che lo ha lanciato e torna da trascinatore mettendo a segno un'altra valanga di reti che contribuiscono al ritorno in Serie C. Risale a questa stagione il curioso episodio della rete fantasma contro il Grottaglie: nella gara decisiva contro la formazione pugliese, Chimenti con una delle sue bordate sfonda la rete ma l'arbitro non concede il punto al Matera facendo riprendere con una rimessa dal fondo come se il pallone fosse terminato fuori. Nonostante la svista arbitrale il campionato si conclude con il trionfo materano ai danni del Lanciano, superato sul filo di lana.
Già idolo della tifoseria, resta al XXI Settembre per un'altra annata che lo proietta verso i massimi livelli del calcio italiano. Delle tante annate in Serie B e Serie A vanno sicuramente citati i ventinove gol in cadetteria con il Palermo, la rete messa a segno con la maglia rosanero alla Juventus in finale di Coppa Italia 1978-79 e le nove reti in Serie A con la Pistoiese che rappresentano il record per il club toscano in massima serie.
Nonostante le esperienze in club blasonati di mezza Italia, Matera è la città a cui Chimenti resta più legato; a Matera si sposa subito dopo aver firmato il suo passaggio alla Lazio nel 1973, e dopo aver terminato la carriera da calciatore con il Taranto si stabilisce definitivamente nella Città dei Sassi. Ai tifosi biancazzurri sul terreno di gioco lascia in ricordo tante giocate spettacolari e l'impressionante media gol di 0,43 reti a partita.
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Chimenti a bersaglio nel 1976-77 |
Dopo aver appeso le scarpe al chiodo comincia una lunga serie di esperienze come allenatore e collaboratore tecnico. In tre diverse circostanze ricopre anche il ruolo di mister della prima squadra del Matera: in Serie C2 come vice di Florimbi nel 1995-96 e in Serie D, la prima volta nel 1997-98 e la seconda volta nel 2004-05. Quest’ultima parentesi, in particolare, viene ricordata con grande affetto dai tifosi biancazzurri in quanto rimane alla guida della squadra anche dopo l’abbandono della dirigenza e con un organico praticamente azzerato. Il campionato si conclude comunque con una miracolosa salvezza e nonostante la separazione a poche giornate dal termine, all’ex bomber della bicicletta vanno attribuiti i meriti di non aver mollato neanche nei momenti di massima incertezza e di aver guidato una rosa di giocatori rinnovata completamente a campionato in corso.
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Per quanto riguarda le varie esperienze di collaboratore tecnico, vanno menzionate quelle più importanti con Lanciano, Messina, Foggia e Salernitana. Attualmente ricopre l’incarico di allenatore delle formazioni Giovanissimi e Allievi dell’Invicta Matera, società dedita al settore giovanile e che ha ottenuto risultati lusinghieri sin dalla prima stagione sotto la sua gestione tecnica, conseguendo in entrambe le categorie giovanili il titolo di campione regionale nella stagione 2013-14 e raggiungendo la fase degli spareggi interregionali.
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