A cura di Francesco Salerno
Il numeroso e festante pubblico materano accorso in tribuna per sostenere la squadra nell'ultimo sforzo della stagione per raggiungere la salvezza
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Il campionato di serie C 1971-72 si conclude per il Matera con una tranquilla posizione di centroclassifica. A fine campionato però Nicola Chiricallo, ex bandiera sul campo e divenuto mister biancazzurro, lascia per trasferirsi alla Salernitana, club da qualche anno coinvolto nella bagarre promozione in B. Al «XXI Settembre» arriva dunque Alfredo Mancinelli, tecnico conoscitore della categoria avendovi guidato il Potenza per varie stagioni, terzo mister nella storia dei due principali club lucani a passare da una panchina all’altra (prima di lui era toccato al monfalconese Umberto Zanolla ed all'ungherese Szalay), seguito molti anni dopo da Marcello Pasquino con il percorso inverso.
La squadra mantiene uno zoccolo duro di elementi esperti a cui si aggiungono alcuni giovanissimi e promettenti come Mazzei, Angelino, Michesi, Gambini e un attaccante proveniente dai dilettanti della Avis Edilsport Altamura e con un grande futuro davanti di nome Vito Chimenti, tutti acquisti frutto delle intuizioni di mercato del presidente Franco Salerno.
Sin dalle prime partite il campionato del Matera prende la piega che avrebbe mantenuto per il resto della stagione: buone prestazioni in casa e un rendimento più deficitario lontano dalle mura amiche, accompagnati da una certa prolificità dell’attacco a bilanciare la fragilità difensiva. A primavera la sconfitta contro il Messina in odore di retrocessione e quella col Trapani portano la società a un cambio in panchina e a sorpresa il presidente Salerno decide di optare per l’insolita soluzione dell’allenatore-giocatore affidando l’incarico di tecnico all’attaccante Fernando Veneranda, con Franco Dibenedetto nelle vesti di vice e collaboratore.
Toffanin riprende la respinta di Fontana e mette in rete il gol del vantaggio. Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno |
Dopo Rambone e Chiricallo, un altro dei tanti “allenatori fatti in casa” del Matera si trova a gestire una situazione delicata con la squadra invischiata in zona retrocessione con poche giornate da disputare. Dopo una vittoria, un pareggio e una sconfitta tutto si gioca nella partita contro il Chieti all’ultima giornata.
17 giugno 1973 - 38ª giornata del campionato di serie C girone C
MATERA - CHIETI 2-0
Reti: 26’ Toffanin, 43’ Galati
MATERA: Bertonelli, Germinario, Menichelli (78’ Angelino), Gambini, Loprieno, Monaldi, Chimenti, Galati, Toffanin, Veneranda, Michesi. A disposizione: Antezza. All. Veneranda e Dibenedetto.
CHIETI: Fontana, De Petri, Cerone, Anelli, Monico (46’ Bacchi), Fellet, Calisti, Zanotti, Azzoni, Sena, Berardi. A disposizione: Rulli. All. Pinti
Arbitro: Artico (sez. Padova)
Spettatori: cinquemila circa
Abbracci in campo dopo il gol del Matera; alle spalle dei distinti (il cosiddetto "prato") si notano le impalcature dell'illuminazione montate per l'imminente "torneo della Bruna", dato che il campo sportivo era all'epoca sprovvisto di illuminazione |
L’atmosfera che si respira in città è quella delle grandi occasioni: c’è da difendere una categoria di prestigio, conquistata al termine del campionato 1967-68, i tifosi lo sanno e organizzano in città varie forme di manifestazioni di sostegno ai ragazzi di Veneranda e allo stesso stimatissimo mister. Allo stadio ci saranno cinquemila spettatori, un numero decisamente importante considerato che si era ben lontani dal primo ammodernamento strutturale del «XXI Settembre».
L’avversario di turno, il Chieti allenato da Pinti subentrato all’“oriundo” Antonio Angelillo, dal canto suo non ha niente da chiedere al campionato essendo già fuori dai giochi promozione e dalla bagarre retrocessione, tuttavia potrebbe rappresentare un ostacolo insidioso sul piano tecnico con elementi come Fellet (futuro difensore in A dell’Udinese) e Calisti (autore di dieci reti nel torneo) schierati dal tecnico insieme al resto della formazione tipo per onorare fino in fondo il campionato.
La partita, come prevedibile, vede il Matera assediare la porta avversaria e dopo cinque minuti andare già vicino al vantaggio con Michesi. In alcuni casi la ricerca della rete è troppo forsennata e i lucani concedono spazi ai neroverdi che fanno tremare i tifosi biancazzurri chiamando Bertonelli al grande intervento su Calisti all’ottavo minuto e colpendo un palo con Berardi al diciottesimo. Chimenti e Toffanin (ventisette reti in due a fine campionato) però portano pericoli costanti alla porta degli abruzzesi e proprio il micidiale duo offensivo materano confeziona il gol che sblocca la gara al minuto ventisei: Chimenti fugge verso la rete e fa partire una delle sue cannonate, il portiere Fontana si oppone come può ma sulla ribattuta Toffanin è più lesto di tutti e insacca.
Staff e giocatori del Matera giunti a piedi al Santuario di Picciano per sciogliere un voto dopo la salvezza ottenuta. Da sinistra: Morelli, Danzi, Dibenedetto, Gambini, Franco Salerno, Pinton, Michele Salerno, Petrelli, Baldan, Germinario, Bertonelli, padre Ugo Panebianco. Fonte: "Con il Matera nel cuore" |
Il raddoppio del Matera arriva poco prima dell’intervallo e stavolta c’è lo zampino dell’allenatore-giocatore Fernando Veneranda che dopo una percussione individuale serve l’accorrente Galati preciso nel mettere in rete con un rasoterra imprendibile.
Nel secondo tempo il Matera gestisce senza particolari patemi una gara la cui inerzia ormai è segnata. La tensione dei tifosi biancazzurri, costanti nel sostegno già da molte ore prima dell’inizio della gara, si scarica col triplice fischio dell’arbitro che scaccia lo spettro della retrocessione, conferma i biancazzurri in C e lancia Fernando Veneranda nella sua carriera da mister.
Il tecnico originario delle Marche getta così le basi per una fortunata carriera che lo avrebbe portato, dopo l’esperienza biennale materana, anche sulle panchine di Palermo, Avellino e Cagliari, tante annate racchiuse in un libro biografico intitolato Gringo uscito nel duemila e scritto da Andrea Pergolesi.
Corteo dei tifosi prima della partita sotto il vecchio settore distinti |
Due tra i protagonisti di quel Matera: capitan Galati, ex di turno ed autore del gol del raddoppio, e il bomber Chimenti, autore a soli 19 anni di ben 16 reti nel suo primo campionato di serie C |
Vito Chimenti festeggia la salvezza davanti ai tifosi della tribuna laterale |
Un denudato Nando Veneranda rientra negli spogliatoi: fu questa l'ultima partita da calciatore per lui, che dopo aver appeso gli scarpini al chiodo intraprese la sua lunga carriera da allenatore |