Le due squadre insieme prima del fischio d'inizio. In piedi: Aprile (M), Picano (T), Dradi (T), Petrovic (T), Massimelli (T), Salerno pres. Matera, Carelli pres. Taranto, Picat Re (M), Raimondi (M), Imborgia (M), Quadri (T), Morello (M), Bussalino (M-nascosto). Accosciati: Legnaro (T), Rossi (T), Caputi (T), Pavone (T), Roccotelli (T), Gambini (M), Generoso (M), Casiraghi (M), D'Angelo (T), Florio (M), De Canio (M). |
Campionato Serie B 1979-80 - 2ª giornata - 23 settembre 1979
MATERA - TARANTO 1-0
Matera: Casiraghi, Generoso, De Canio (59’ Beretta), Bussalino, Imborgia, Gambini, Picat Re, Raimondi, Aprile, Morello, Florio. A disposizione: Troilo, De Lorentis. All. Dibenedetto
Taranto: Petrovic, Legnaro, Dradi, Caputi, Picano, Massimelli, Roccotelli, Pavone, Quadri, D’Angelo, R. Rossi. A disposizione: Buso, Berlanda, Glerean. All. Capelli.
Arbitro: Magni (di Bergamo)
Rete: 67’ Aprile.
A cura di Francesco Salerno
La gara tra Matera e Taranto in serie B è una pietra miliare della storia biancazzurra, una partita grazie alla quale i tifosi della città dei Sassi hanno vissuto il sogno di chiudere imbattuti le prime due giornate del campionato cadetto in virtù di un pareggio a Genova e della vittoria nella sfida appulo-lucana tra le mura amiche.
La partita è ricordata anche per la nascita della rivalità tra le due tifoserie, provocata dalle intemperanze dei tarantini e dalla reazione dei materani in un’epoca dove non veniva assegnato uno specifico settore dello stadio agli ospiti e i supporters delle due squadre potevano mescolarsi in gradinata come in curva o in tribuna.
I due presidenti Fico e Salerno a braccetto nell'amichevole estiva del giugno 1979. Accanto a loro alcuni dirigenti del Matera, da sinistra Andrea Rollo (segretario), Michele Salerno (direttore sportivo), Franco Porcari (consigliere), Gino Morelli (dirigente) ed Eustachio Giorgialongo (vice presidente). |
Va comunque detto che i rapporti tra le due società erano al contrario molto buoni vista l’amicizia tra il presidente biancazzurro Franco Salerno e Giovanni Fico ex presidente rossoblu che proprio qualche mese prima aveva ceduto il suo incarico a Donato Carelli altra figura storica del club jonico.
A testimonianza dell’amicizia tra Franco Salerno e Giovanni Fico, l’operazione di mercato che portò il materano Franco Selvaggi dal Taranto al Cagliari tramite il Matera nonché un’amichevole nell’estate del 1979 tra Matera e Taranto, svolta per celebrare la promozione in serie B della squadra lucana. Entrambi i presidenti avevano una visione simile del calcio (una filosofia che nel calcio moderno manca) che prevedeva una gestione diretta e quasi “familiare” del club, accompagnata sempre da valorizzazione dei vivai e collaborazione con squadre di città vicine. Le due figure non a caso hanno portato i rispettivi club ai massimi livelli: il Matera prima in serie C e poi in serie B e il Taranto cinque anni in cadetteria sfiorando la serie A.
Le squadre si presentano ai nastri di partenza del campionato di serie B 1979-80 con ambizioni diverse, il Matera punta alla salvezza e il Taranto a un campionato di medio-alta classifica visto che due stagioni prima aveva fatto sognare i suoi tifosi grazie alle prodezze del trio Gori-Selvaggi-Iacovone, almeno fino al 6 febbraio del 1978 quando Erasmo Iacovone trovò la morte per un tragico incidente stradale.
L'ingresso in campo della terna arbitrale e delle due squadre |
I presupposti per una grande partita sono avvalorati dai risultati recenti di entrambe le squadre: in Coppa Italia il Taranto ha ben figurato in un girone ostico con L.R. Vicenza, Cagliari, Napoli e Cesena e nella prima gara di campionato ha battuto la Pistoiese di Lippi, Guidolin e Rognoni mentre il Matera dopo gli esordi non confortanti in Coppa Italia si è riscattato nel migliore dei modi con un pareggio al Marassi contro il Genoa.
Tra i ventidue in campo figurano da parte rossoblu le doti offensive di Quadri e Roccotelli (che insieme al terzino Legnaro militavano nell'Ascoli che nel 1978 dominò il campionato di serie B totalizzando ben 61 punti) e Renzo Rossi (una manciata di reti in A con Como, Inter e Lazio) e a centrocampo la qualità di Pavone e D’Angelo. Il Matera risponde con il blocco che aveva conquistato la serie B l’anno precedente e che garantiva qualità e affidabilità con gli innesti nell’undici iniziale di Bussalino, ex di turno, Florio e il rientrante Raimondi già autore del gol al Genoa.
Nonostante il Matera fosse una neopromossa, per i cronisti del tempo si tratta di un match equilibrato, in cui a sfidarsi saranno anche due diverse filosofie di gioco: quella di Adelmo Capelli devota al calcio-spettacolo e quella di Franco Dibenedetto votata a un gioco essenziale, senza fronzoli e che bada prevalentemente al risultato finale.
Lo spettacolo sugli spalti è garantito da sedicimila spettatori (record di tutti i tempi per lo stadio materano rinnovato quasi completamente durante l'estate), per un incasso al botteghino di sessantaquattro milioni delle vecchie lire. Qualche centinaio di spettatori materani è costretto a rimanere fuori, in Via Sicilia e Via Nicola Sole, perché all’interno del XXI Settembre non c’è più spazio per una singola persona. (Qui accanto mostriamo uno storico biglietto dell'esordio casalingo in serie B proveniente dall'archivio di Nino Vinciguerra - NdA).
Spinto dal pubblico il Matera parte alla grande e dopo un quarto d’ora di gioco Florio servito da Raimondi impegna Petrovic che mette in angolo. Il Taranto risponde con una gran botta di Quadri ma Casiraghi para e fa capire subito di essere in giornata di grazia.
Al ventisettesimo il rigore contestatissimo per gli ospiti per un fallo di mano molto dubbio di Imborgia durante un controllo di palla difensivo. Sul dischetto si porta Quadri ma Casiraghi intuisce e respinge con uno dei suoi balzi felini e la prima frazione si chiude sullo zero a zero.
Istantanea dell'attimo in cui Aprile scaglia il tiro che regala la vittoria al Matera. |
Nel secondo tempo, al minuto sessantasette, il gol che decide la partita. Aprile si invola sulla destra e dopo uno scambio con Picat Re lascia partire una parabola velenosa da una posizione quasi impossibile che sorprende Petrovic già impegnato in una mezza uscita alta, lo stadio esplode: è il primo gol casalingo del Matera in cadetteria.
Poco dopo Picat Re fallisce il gol del raddoppio e lascia ancora speranze al Taranto che nel finale va vicino al pareggio in almeno un paio di occasioni ma un Casiraghi in giornata di grazia salva il risultato e la prima storica vittoria in serie B.
Al fischio finale per i biancazzurri sono sogni di gloria, mentre il Taranto torna a casa ripensando alle parate di Casiraghi e al castigo imposto da un Matera spietato. Come apparso alla vigilia del match sulla Gazzetta del Mezzogiorno, il Matera più forte nel complesso e il Taranto come individualità, e a vincere è stato proprio il collettivo che è riuscito a ribaltare il pronostico contro una squadra costata al calcio-mercato quattro volte di più di quella allenata da Dibenedetto.
Dopo la gara di ritorno a Taranto le due squadre dovranno aspettare quindici anni per ritrovarsi contro in campionato, un dato che conta poco ma aggiunge un altro pizzico di epicità a quella domenica di settembre del ’79.
Azioni di gioco nel primo tempo in area materana |
Il settore superiore della gradinata occupato dai tifosi rossoblu mischiati con i materani e una panoramica della gradinata e delle curve |
Il tripudio della curva subito dopo il gol. Fonte: Luciano Aprile, "Dove non arrivavano i treni arrivò la serie B" |
Nella panchina materana il presidente Salerno, mister Dibenedetto ed il medico sociale Lamastra |
Il saluto iniziale dei due capitani Pavone e Gambini. Al centro l'arbitro Magni di Bergamo, futuro arbitro internazionale. |
Generoso, Casiraghi e Picat Re prima della partita |